I consigli di lettura del giorno

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L'avversario
di Emmanuel Carrère
«"Il 9 gennaio 1993 Jean-Claude Romand ha ucciso la moglie, i figli e i genitori, poi ha tentato di suicidarsi, ma invano. L’inchiesta ha rivelato che non era affatto un medico come sosteneva e, cosa ancor più difficile da credere, che non era nient’altro. Da diciott’anni mentiva, e quella menzogna non nascondeva assolutamente nulla. Sul punto di essere scoperto, ha preferito sopprimere le persone di cui non sarebbe riuscito a sopportare lo sguardo. È stato condannato all’ergastolo".
"Sono entrato in contatto con lui e ho assistito al processo. Ho cercato di raccontare con precisione, giorno per giorno, quella vita di solitudine, di impostura e di assenza. Di immaginare che cosa passasse per la testa di quell’uomo durante le lunghe ore vuote, senza progetti e senza testimoni, che tutti presumevano trascorresse al lavoro, e che trascorreva invece nel parcheggio di un’autostrada o nei boschi del Giura. Di capire, infine, che cosa, in un’esperienza umana tanto estrema, mi abbia così profondamente turbato - e turbi, credo, ciascuno di noi".»

Romanzo per signora
di Piersandro Pallavicini
«“Ho preso dalla provincia lombarda cinque anziani signori – due coppie e un vedovo, tutti afflitti da malanni più o meno disastrosi – e li ho portati in vacanza a Nizza. In Jaguar. In un hotel a quattro stelle, con in mano un elenco di ristoranti lussuosi e in tasca un’American Express a credito illimitato. Tra i giardini del Cimiez e una clinica privata diretta dal sosia di Daniel Auteuil, con l’aiuto di un romanzo inedito di Frederic Prokosch e di una magica sfera di hashish, Cesare, che racconta la storia, si metterà sulle tracce di Leo Meyer. Lo scrittore che negli anni ottanta ha fatto esordire e ha sostenuto come direttore letterario di una nota casa editrice. Leo, il suo Amico Della Vita. Che dopo anni di misteriosa latitanza riappare lì, a Nizza, gli occhi incavati nel volto malato, sul sedile posteriore di un taxi in corsa. Lo so che alla fine ne è uscito un romanzo struggente, con questi cinque anziani a ricapitolare le loro vite in smobilitazione, mentre provano caparbiamente a riallacciare i fili degli affetti. Ma Cesare è fermamente deciso a non cedere di un’unghia alla malinconia e al rimpianto. Come me, che mentre scrivevo tiravo giù dagli scaffali Wodehouse, Carlo Manzoni, Marcello Marchesi, e facevo esorcismi in forma di battute. Intanto che nel romanzo, questa volta felicemente, il mistero cresceva e la trama si infittiva.”  Piersandro Pallavicini
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Revolutionary Road
di Richard Yates
«"Se nella letteratura americana moderna ci vuole qualcos’altro per fare un capolavoro, non saprei dire cosa": questo il giudizio di Tennessee Williams su Revolutionary Road, uno dei classici dimenticati della narrativa americana del secondo Novecento, che minimum fax è orgogliosa di riportare nelle librerie italiane dopo più di trent’anni. Frank e April Wheeler sono una coppia middle class dei sobborghi benestanti di New York che coltiva il proprio anticonformismo con velleità ingenua, quasi ignara della sua stessa ipocrisia: nella storia della giovane famiglia felice la tensione è nascosta ma crescente, il lieto fine impossibile, ma l’inevitabile esplosione avviene solo dopo trecento pagine fra le più intense e penetranti della narrativa americana degli ultimi cinquant’anni. La scrittura realistica, cristallina, spietata di Richard Yates ha fatto epoca, ispirando generazioni intere di scrittori e dando vita al realismo sporco di Raymond Carver e Richard Ford (vincitore del premio Pulitzer per "Il giorno dell’indipendenza" e autore dell’introduzione a questa nuova edizione del romanzo).»
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